Pensieri di una freestyler, #1
Durante i periodi di riabilitazione, che possono essere di qualche settimana o mese, noi atleti cerchiamo sempre un nuovo hobby, che aiuti a sfogarci o semplicemente focalizzarci su qualcos’altro. Nel mio caso, la scrittura mi sta aiutando molto. Essendo qualcosa di molto personale pensavo di tenermelo per me. Poi però ho pensato che forse alla gente può interessare quello che frulla nella testa di un’atleta in alcuni periodi della vita. E forse – perché no – potrebbe anche ritrovarsi in alcune situazioni. La mia idea è quella di condividere con voi qualche pensiero durante i prossimi mesi di riabilitazione. Spero che le mie parole possano essere d’ispirazione a chi le legge.
Buona lettura,
Nicole Gasparini
Settimana 3 post operazione 1.0
Ho imparato, forse troppo tardi, che volere qualcosa non è sufficiente per ottenerla. Gli sforzi fisici non sono garanzia di successo. Sono i sacrifici che facciamo dentro di noi quelli che contano di più, quelli che ci costringono a guardarci dentro e ad avere il coraggio di analizzare ogni emozione, ogni piccola sensazione, una ad una. È il lavoro sporco, quello che in pochi accettano di fare perché spaventa farlo e rivela la nostra vulnerabilità. Oltre a ciò, ci aiuta a capire se c’è ancora del fuoco che brucia in noi e che vuole aumentare.
Io sento di dover ancora dimostrare chi sono, per cosa ho lavorato così tanto duramente negli ultimi anni e perché non voglio mollare. So che ognuno percorre strade diverse, ma la mia sembra una delle meno facili. Ciò nonostante, non voglio essere definita da questo ennesimo infortunio. Non voglio accettare la sconfitta e non intendo trovare qualcos’altro che mi dia le stesse emozioni del mio sport. Perché non c’è, non lo troverò.
Settimana 1 post operazione 2.0
Noi sciatori siamo spesso definiti come quelli che fanno la “bella vita”, che viaggiano per il mondo tutto l’anno sugli sci e tornano con il viso mezzo abbronzato. Forse è colpa nostra che postiamo sui social media quasi solo foto di quando otteniamo bei risultati, di paesaggi mozzafiato che abbiamo la fortuna di vedere, di città in capo al mondo che in realtà visitiamo solo se siamo fortunati ad avere qualche ora extra prima di prendere l’aereo. Forse sbagliamo a non postare più foto delle quotidiane sessioni in palestra, più commenti dopo prestazioni deludenti e più aggiornamenti durante periodi di riabilitazione a causa di infortuni. Forse sì, forse la colpa è un po’ anche nostra. Sicuramente quella che facciamo è una bellissima esperienza, siamo fortunati a poter viaggiare facendo ciò che ci piace confrontandoci con atleti di tutto il mondo, spingendo sempre al limite il nostro corpo, cercando ogni volta di dare sempre un po’ di più. Ma non è tutto rosa e fiori e non sempre le cose vanno nel verso giusto. Fallimenti, delusioni, infortuni dopo infortuni, dubbi e paure: questi sono alcuni degli ostacoli che dobbiamo superare durante i nostri dodici mesi di “bella vita”. Nonostante incontriamo tutte queste difficoltà, scegliamo comunque di mostrare quello che ci va bene. Malgrado siano più frequenti i giorni difficili, la passione per ciò che facciamo è così grande che scegliamo comunque di condividere le foto nelle quali sorridiamo di più o nelle quali il salto è meglio riuscito… perché è per i giorni meno frequenti in cui sembra andare tutto bene che abbiamo sofferto tanto.